historic us route 66La United States Route 66 o Route 66 è una highway (strada a carattere nazionale) statunitense. È una delle prime highway federali; fu aperta l'11 novembre 1926, anche se fino all'anno seguente non furono installati tutti i cartelli indicatori.

chopper storia vintage picLa moto chopper rappresenta un’identità, un movimento vero e proprio: si tratta di un mix tra arte e ingegneria, un inno alla libertà, l’esaltazione dell’individualità, è un’attitudine, più che un atteggiamento. La chopper mania ha attraversato diversi alti e bassi, ma continua a cavalcare l’onda nel corso dei decenni.

Da dove nasce la tendenza

Quindi cos’è esattamente un Chopper? Prima di scoprirlo dovremmo fare un passo indietro e capire meglio la storia dei Bobber, naturali antenati delle “moto dalle lunghe forcelle”. Prima che il Chopper facesse il suo ingresso sulla scena motociclistica, stili come il cut-down e il bob-job si facevano già notare sulle strade e venivano chiamati in gergo “bombardieri”. Furono i soldati, tornati dalla seconda guerra mondiale, a portare il movimento “bobber” sulle strade. Molti di questi soldati, avevano sviluppato eccellenti capacità meccaniche mentre erano in servizio; avendo avuto la possibilità di lavorare anche su moto europee, all’’epoca più piccole e veloci dei modelli “made in USA”. Iniziarono a tagliare e modificare le loro moto ingombranti e pesanti, fino a volerne estrarre l’essenziale: rimuovevano i parafanghi anteriori e posteriori; i sistemi di scarico hanno lasciato il posto ai tubi diritti, i serbatoi di carburante si sono ridotti di dimensioni; gli ampi sedili in pelle con supporto a molla sono stati sostituiti con sedili imbottiti molto più piccoli.

I tratti distintivi e i concetti di base

Negli anni ’60 questa tendenza ha assunto una dimensione completamente nuova anche grazie ad un radicale cambio generazionale nel panorama dei motociclisti. Le moto custom hanno subito un’altra trasformazione: i telai venivamo allungati cambiando in modo evidente l’angolo dello sterzo, le forcelle venivano estese per permettere una posizione in sella più comoda prediligendo una maggiore altezza da terra. La misura del manubrio ha migliorato la leva ed è nata una nuova razza “più coraggiosa” di bobber: ecco che il sipario si alza sul “ Chopper”. Questa motocicletta ha alcune caratteristiche distintive come il sissybar alto, le forcelle molto estese e nessuna sospensione posteriore. Per riassumere il concetto, questo è uno stile che ha preso piede grazie al desiderio condiviso di rendere le Harley moto più leggere, agili e veloci. Tuttavia, nella natura originaria, il “Chopper Style” si sofferma meno sulla realizzazione meccanica delle motociclette e ha un intento più attento alla diffusione di una cultura motociclistica ribelle, dettando un cambiamento sociologico, risultato della seconda guerra mondiale: il desiderio di condurre una vita “wild and free”, selvaggia e libera…

Easy Rider e la diffusione mondiale

Il Chopper ha sicuramente conquistato l’immaginario collettivo dopo la pubblicazione del celebre road movie “Easy Rider”, con Peter Fonda, Jack Nicholson e Dennis Hopper, che ne è anche il regista: Il suo impatto sulla scena motociclistica è stato enorme. “Easy Rider” ha reso famoso l’iconico chopper rosso, bianco e blu e questo stile è rimasto inciso nella storia del motociclismo. Questa pellicola ha reso popolare lo stile Chopper in tutto il mondo, più di qualsiasi motocicletta. All’improvviso, persone dal Giappone, dall’Europa e dall’Australia, cominciarono a costruire sfavillanti moto snelle, leggere e dalle forcelle allungate.

 

EASY RIDER XL

 
Il Chopper oggi

Passano gli anni ma i fan del Chopper rimangono fedeli, e siamo sicuri che nasceranno anche nuovi appassionati. A quanto pare il Chopper revival è proprio dietro la curva.

Viaggiare in moto, lo sappiamo, regala sensazioni ed emozioni uniche. E sono proprio queste sensazioni ed emozioni l’aspetto fondante della nostra passione. Qui non si tratta della semplice soddisfazione di possedere un mezzo, di darsi dell’importanza estetica, o di interpretare un ruolo. Non serve avere grandi motociclette e neppure le più belle o alla moda: le sensazioni e le emozioni scaturiscono proprio dalla relazioni che si instaura tra chi condivide questa passione.

La moto regala un senso di libertà estrema, la voglia di vedere e vivere nuovi posti, immersi nei luoghi attraversati, sentendo anche i profumi e gli odori.

Vediamo allora come evitare di incappare in situazioni spiacevoli, quanto più possibile, che ci possano guastare l'esperienza di un bel viaggio in moto.

viaggiare in moto harley davidson

 

Una lista di consigli utili prima di mettersi in marcia

Stai programmando di fare un bel viaggio in moto? Vuoi partecipare ad un motoraduno e non conosci la zona?

Ecco qualche piccolo consiglio che potrebbe tornarti utile, una lista di cose che dovresti portare dietro ed altro che non dovrebbe mai mancare (...ma il vero biker non portava solo due maglie nere, i jeans e la giacca di pelle? 😁).

  • Studia il percorso da fare, pianifica le tappe (consigliato ogni 150-200km oppure ogni ora e mezza)
  • Porta con te una mappa dell’itinerario completo ed una più dettagliata del posto da raggiungere
  • Annota da qualche parte tutti i numeri di telefono utili (compresi quelli di eventuali compagni di viaggio)
  • Documenti personali d’Identità in corso di validità (controlla...) 1
  • Patente 1
  • Tessera sanitaria 1
  • Tesserino gruppo sanguigno 1
  • Documenti Moto 1
  • Contrassegno di Assicurazione completo 1
  • Modulo CID (lo so che ti stai toccando…)
  • Manuale d'uso e manutenzione moto 1
  • Qualche banconota da 10 Euro nel caso in cui il pagamento con carta non dovesse funzionare
  • Telefono (carico), caricabatteria e un powerbank (carico) 2
  • Torcia e relative pile elettriche di riserva
  • Tuta antipioggia, buste e teli di plastica (per coprire bagagli o altro)
  • Cinghie, elastici e cordicelle
  • Il ragno
  • Fascette, nastro americano (quello telato) e una buona colla, per eventuali piccole riparazioni
  • Sapone
  • Carta igienica (ai raduni non si trova mai…)
  • Asciugamani
  • Ciabatte, zoccoli o scarpe comode
  • Costume da bagno (se si vuole raggiungere una località di mare)
  • Borraccia per l’acqua
  • Antidolorifici, antinfiammatori, anti mal di testa (per il giorno dopo…), anti mal di stomaco, spray anti zanzare, eventuali altri farmaci personali
  • Collirio (per la polvere...)
  • Coltello multiuso
  • Attrezzi essenziali moto (chiavi esagonali, chiavi inglesi, cacciaviti, pinza, chiavi a brugola…)
  • Fusibili di riserva
  • Lampade di riserva
  • Accessori vari (bulloni e rondelle, filo di ferro, fascette metalliche, cavetti d’acciaio, gommini, etc.)
  • Cavi avviamento batteria (quelli piccoli vanno bene, le nostre batterie sono da 12 Volts) oppure un buon Booster (ma anche entrambi...)
  • Qualche cavo elettrico
  • Fast per eventuali forature
  • Grasso/olio spray per lubrificare la catena (ricorda, dovrebbe essere fatto almeno ogni 300 km) e magari qualche falsa maglia
  • Tappi per le orecchie
  • Giubbottino o gilet catarifrangente (sulle moto non è obbligatorio per legge, ma è sempre utile)
  • Doppioni chiavi (hai mai pensato se dovessi perderle?)
  • Lucchetti per borse o tenda
  • Bloccadisco
  • Walkie Talkie (molto opzionale…)
  • Picchetti (quelli buoni) e martello(ce ne sono in alluminio, dal peso veramente contenuto)
  • Pinzette e cavo per stendere i panni (le mollette per i capelli vanno benissimo ed occupano poco spazio)
  • Non sovraccaricare la moto: diventa un mezzo instabile, meno maneggevole e più difficile da guidare, il viaggio sarà meno divertente.

1 Salva una copia in formato PDF da qualche parte sul telefono (consigliato Google Drive), in caso di smarrimento documenti

2 Un mio amico furbo si è fatto installare una presa per accendisigari (comprato per due lire ad uno scasso) con presa diretta sulla batteria della moto... Basterà usare il caricabatterie da auto.

 

consigli viaggio moto

 

Note legali

Ricorda inoltre che è disposta la confisca del “motoveicolo”, a prescindere dall’età del conducente, quando (cito testualmente dagli art. 169, 170 e 171 del C.d.S.):

  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente non ha libero uso delle braccia
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente non ha libero uso delle mani
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente non ha libero uso delle gambe
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente non è seduto in maniera corretta
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente non regge il manubrio con entrambe le mani (ovvero con una mano in caso di necessità per le opportune manovre o segnalazioni)
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente procede con la ruota anteriore sollevata
  • sul ciclomotore è trasportato un passeggero quando ciò non è consentito
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente trasporta passeggero non seduto in modo stabile ed equillibrato, nella posizione determinata dalle apposite attrezzature del veicolo
  • il conducente di ciclomotori o motocicli a due ruote si fa trainare
  • il conducente di ciclomotori o motocicli a due ruote traina un altro veicolo
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente trasporta oggetti non solidamente assicurati
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente trasporta oggetti (o animali custoditi in apposita gabbia o contenitore) che sporgono lateralmente ri spetto all'asse del veicolo oltre i cinquanta centimetri
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente trasporta oggetti (o animali custoditi in appositta gabbia o contenitore) che sporgono longitudinalmente rispetto alla sagoma di esso oltre i cinquanta centimetri
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente trasporta oggetti (o animali custoditi in apposita gabbia o contenitore) che gli impediscono o limitano la visibilità.
  • sui motocicli e sui ciclomotori a due ruote il conducente trasporta animali non custoditi in apposita gabbia o contenitore
  • durante la marcia, i conducenti e gli eventuali passeggeri di ciclomotori e motoveicoli non indossano il casco, quando obliggatorio
  • durante la marcia, i conducenti e gli eventuali passeggeri di ciclomotori e motoveicoli non tengono regolarmente allacciato il casco, quando obbligatorio
  • durante la marcia, i conducenti e gli eventuali passeggeri di ciclomotori e motoveicoli indossano un casco non omologato, quando obbligatorio
  • il numero delle persone sui motoveicoli (tutti e non solo i motocicli), anche in relazione all'ubicazione dei sedili, supera quello indicato nella carta di circolazione
  • si guidano motoveicoli destinati al trasporto di persone, che hanno un numero di persone e un carico complessivo superiore ai valori massimi indicati nella carta di circolazione


...ma facciamo qualche esempio:

Un conducente che solleva la mano per muovere la visiera del casco (magari appannata), che si gratta (magari è entrato un moscerino nell’occhio o prude il naso), che sposta la gamba dalla pedalina (per sgranchirsi) o che si alza sulla sella (per evitare una buca)… sono mille situazioni in cui un agente di Polizia troppo fiscale potrà confiscare il mezzo.

E le famose “dita a V” con le quali i motociclisti di tutto il mondo si salutano milioni di volte ogni giorno? In Italia non è più possibile farlo, perché il saluto comporta una manovra “pericolosissima” (togliere il braccio dal manubrio per un secondo) e tale da portare alla confisca del mezzo.

Andare a fare la spesa e “appendere” la borsa al gancio che c’è sugli scooter, sarà anccora possibile? Un fiscale agente delle forze dell’ordine potrebbe considerare “non solidamente assicurato” l’oggetto e confiscare il veicolo.

Oppure, il passeggero potrebbe spostarsi per qualche attimo dalla propria posizione di guida (opure potrebbe semplicemente voler riguadagnare la posizione dopo una frenata/accelerazione, o ancora, dopo una piega…) e il motoveicolo potrebbe essere confiscato.

E chi spiegherà alle ff.oo. che talvolta quella posizione “culo fuori” aumenta la sicurezza di una curva percorsa in moto, anche a velocità legali?

 

Conclusioni

Programmare e pianificare un viaggio in moto è di certo cosa buona e giusta, ma senza essere troppo rigidi.
Quant'è bello scoprire posti improbabili, concedersi delle soste spontanee in luoghi non programmati, viaggiare in completa libertà? La moto è anche avventura.

 

Buon Viaggio

 

LOGO SR

#RideHard, #RideFree, #RideOrDie.

La storia del logo Harley Davidson inizia nel lontano 1903. Come abbiamo già detto, Harley Davidson è una azienda americana produttrice di motociclette fondata da quattro imprenditori: William Sylvester Harley e tre fratelli Davidson. Nel 1903 presentarono la motocicletta del debutto e nel 1908 vennero fornite le prime motociclette alla polizia. Nel 1918 l’esercito americano aveva acquistato la metà dei veicoli prodotti dall’azienda.

Una Harley-Davidson non è solo una moto, è molto di più. ll brand rappresenta un modo di essere, con una personalità talmente definita da creare una comunità planetaria che condivide valori, stili di vita e si identifica anche attraverso un abbigliamento specifico che spesso riporta il logo dell’azienda. “L’iconico logo H.O.G. (Harley Owner Group) rappresenta la grande passione dei nostri biker. Non importa in quale parte del mondo ti trovi, molto probabilmente incontrerai altri appassionati che lo indossano. È un simbolo globale di libertà, indipendenza e amore per la strada“, ha detto Ken Knuteson, Harley Owners Group Director. In tutto il mondo vengono organizzati raduni periodici di Harleysti a cui possono partecipare anche appassionati motociclisti generici.

harley HOG

Tra i valori fondamentali che la marca Harley-Davidson trasmette c’è proprio l’amore per la libertà e l’avventura, associata alla grandezza delle infinite strade statunitensi, alle lunghe distanze coast-to-coast da percorrere. Ma anche fratellanza, altruismo e solidarietà, creando di fatto un’enorme famiglia, di cui fanno parte centauri appartenenti a diversi ceti culturali. Architetti, operai, artisti, impiegati, avvocati, metalmeccanici, medici che a cavallo di una Harley-Davidson diventano uguali, uniti da valori inossidabili e da una personalità interiore che travalica ogni classificazione sociale. Gli Harleysti sono per questo ben accolti dalla gente nei paesi che attraversano durante i loro raduni che dona loro ospitalità e amicizia.

 

Il primo logo Harley Davidson Bar and Shield

Il primo logo, disegnato da Janet Davidson, è chiamato Bar and Shield (barra e scudo). È formato da uno scudo attraversato al centro da una barra orizzontale contenente il nome dell’azienda “Harley-Davidson” diviso da un trattino. Le lettere sono bianche, strette e allungate.
Nello stemma troviamo, nella parte superiore, la scritta “Motor” e, in quella inferiore, la scritta “Cycles”, con lettere di dimensioni diverse: al centro sono più grandi e lungo i bordi diminuiscono seguendo così l’andamento dello scudo. I due caratteri sono differenti: per la scritta centrale viene usato un font senza grazie più moderno, mentre per le scritte nello scudo viene utilizzato un font più classico con grazie. Il logo Harley Davidson rimane negli anni molto vicino all’originale, ma vengono create versioni differenti in onore degli anniversari aziendali.

harley davidson primo logo 1903

1953: il logo Harley Davidson compie 50 anni

Nel 1953, in onore del cinquantesimo anniversario aziendale, viene creato un logo Harley Davidson celebrativo. Al centro viene mantenuta la scritta orizzontale Harley Davidson, in un corsivo con lettere unite che assomiglia a un testo scritto a mano inciso nel metallo. Il logo sullo sfondo è composto da tre elementi: una grande V rende omaggio al tipo di motore che portò più successo all’azienda il V-Twin; uno scudo che riporta la scritta “50 anni” nella parte superiore e “American Made” in quella inferiore, disposta su due file e un cerchio che contiene l’intero logo. Il tutto di metallo cromato come la maggior parte degli elementi che compongono la motocicletta.

harley davidson new logo 1953

Nel 1965 nasce il logo Harley Davidson come lo conosciamo oggi

Nel 1965 nasce la versione del logo che viene utilizzata ancora oggi, molto simile a quella originale Bar and Shield, ma con qualche modifica. Vengono ridisegnati gli angoli dello scudo e accorciata la barra rettangolare centrale. Le lettere sono quindi disposte in modo più compatto, con un font più allungato e moderno. Il carattere utilizzato nel logo Harley Davidson è il Block Gothic RR Bold ExtraCond, progettato da Steve Jackaman e pubblicato da Red Rooster Collection. Viene introdotto l’uso del colore arancione, che simboleggia il potere dello spirito, il coraggio e l’energia. Il nero dello sfondo invece è sinonimo di eleganza.

harley davidson new logo 1965

1976: il logo Harley Davidson con l’aquila

Nel 1976 per il Bicentenario degli Stati Uniti, l’artista Paul Smith disegnò una versione del logo Harley Davidson con l’aggiunta di un’aquila. Fin dall’epoca dei nativi americani l’aquila è simbolo di libertà, forza e dominanza, saggezza e spiritualità. Questa variante è apparsa per la prima volta sui modelli Liberty Edition.

harley davidson logo 1976

I 100 anni di Harley Davidson

Per il centesimo anniversario viene creato un nuovo logo celebrativo, caratterizzato dall’inconfondibile logo Bar and Shield incastonato tra un paio di ali che ricordano l’aquila del logo del 1976. Sul logo appaiono le date più importanti, 1903 la nascita dell’azienda e 2003, il centesimo anno. Nell’ampia arcata delle ali sotto lo scudo è inserito il numero 100.

harley davidson logo anniversary 100 2003

Anche per il 105 ° anniversario di Harley-Davidson è nato un logo per celebrare l’avvenimento. Presenta alcune somiglianze con la versione del 2003, le ali però sono incurvate verso l’alto posizionate dietro il logo Bar and Shield che appare sempre negli iconici colori nero e arancione. Il tutto è contenuto in uno stemma circolare a sfondo nero che riporta nella cornice bianca le due date significative, separate da una stella. Tra le due ali troviamo invece la scritta “105 years”.

harley davidson logo anniversary 105 2008

Rebranding del logo Harley Davidson

Nel 2019, il produttore ha annunciato una riprogettazione globale del logo Harley Davidson, annunciando che le prime motociclette con i nuovi badge sarebbero state messe in vendita nel 2020. I designer dell’emblema moderno mantengono la forma Bar-and-Shield, eliminando però tutte le scritte interne del logo e rimangono unicamente i bordi delle figure, si tratta infatti di uno scudo araldico figurato, diviso in due da un rettangolo orizzontale. Gli angoli e le proporzioni sono leggermente cambiati e le linee sono diventate leggermente più sottili. La nuova versione trasmette lo stile moderno e minimalista di Harley Davidson.

harley davidson logo rebranding 2020

Il nuovo logo viene affiancato da una versione alfabetica del logo Harley Davidson, più semplice e chiara. Il segno grafico arancione consente di mantenere una connessione con il DNA originario di Harley Davidson. Sarà presente in tre versioni, due delle quali permetteranno di comporre la scritta verticalmente e orizzontalmente, mentre la terza più compatta da utilizzare in piccole forme.
Il cambiamento di stile sarà graduale, con il concetto visivo che dovrebbe cambiare completamente entro il 2025. Il vecchio simbolo rimane, ma come tributo a un’epoca passata. Continuerà ad essere utilizzato nel contesto del patrimonio aziendale.

Harley Davidson Sito web Italia